- La presenza degli artefatti digitali ha modificato modalità di lavoro e modelli di conoscenza. Ma come impatta sulla didattica? -
Gli artefatti digitali e i processi di mediazione didattica - Pier Giuseppe Rossi
SIPED - Pedagogia oggi n. 2/2016
Gli artefatti digitali trovano la loro più ampia applicazione nel campo della metodologia didattica dell’e-learning, che sfrutta metodi e tecnologie erogando contenuti formativi elettronicamente attraverso reti Internet. L’accesso online avviene attraverso piattaforme e-learning che si fanno mediatori per una didattica a distanza, poiché facilitano l’accesso online a risorse didattiche e servizi.
L’ambiente virtuale per l’e-learning è sempre fruito in una doppia “veste” quella di docente, che propone attività allo studente, e il lato discente che deve essere coinvolto nel percorso formativo a distanza.
Di seguito alcune classi virtuali molto utilizzate nei settori dell’istruzione e della formazione:
- Google Workspace for Education, molto presente nelle scuole secondarie di primo grado.
- Moodle piattaforma di apprendimento open source utilizzata da enti formativi e università.
Approfondimento dal Blog:
I moduli littleBits: artefatti per l’Universal Design
Fonti
I moduli littleBits: artefatti per l’Universal Design
Fonti
- Apprendimento online, Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Apprendimento_online
- Artefatti cognitivi, Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Artefatti_cognitivi
- Aula virtuale, Wikipedia, https://it.wikipedia.org/wiki/Aula_virtuale
- Rossi Pier Giuseppe, Gli artefatti digitali e i processi di mediazione didattica. SIPED, Pedagogia oggi n. 2/2016 - https://www.siped.it/wp-content/uploads/2016/11/pedagogia-2_2016-041116_Parte2.pdf
- Vercelli Gianni / Vivanet Giuliano, E-Learning e Semantic Web. Progettazione e Valutazione per la Didattica, Genova University Press, Genova 2012.